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di Salvatore Samperi, con Lisa Gastoni, Franco Nero, Andréa Ferréol, Raymond Pellegrin, Claudia Marsani
(Italia, 1976)
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Scandaloso, in effetti, ma per come è fatto. Samperi ritorna a Lisa Gastoni ed ai tempi di GRAZIE, ZIA. Mettendosi al suo stello livello, si potrebbe dilungarsi in giochi di parole di facile effetto e gusto. Francia, prima guerra mondiale che si avvicina, farmacista ancora piacente e trascinata nel gorgo delle passioni più avvilenti di garzone degenerato. Come dire l'alibi politico (la guerra), sociale (il servo e la padrona) per giustificare la pornografia più smaccata. Film come questi fanno comprendere come sia asservita e ambigua la censura cinematografica, ed in genere ogni metro di giudizio morale. Si condanna ogni rappresentazione del sesso quando questa serve a portare innanzi un discorso politico, sociale o morale. Quando serve a provocare una reazione a fini secondari. La si ammette quando, come qui, è una semplice esposizione (o degradazione) dell'individuo ad oggetto. L'importante è non far pensare. A questo ci pensano le mutande, mutandine, giarrettiere, sottovesti, reggiseno che la Gastoni s'infila e si sfila con continua, ad alla lunga credetemi insopportabile, assiduità.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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